Una curiosità scientifica che ho sempre avuto riguarda il disastro nucleare avvenuto a Chernobyl 26 anni fa, un fallout nucleare di cui ancora oggi stiamo pagando le conseguenze ambientali e sulla nostra salute: che fine hanno fatto tutti coloro che si trova(va)no nella zona?
Oltre 5 milioni di persone ancora oggi vivono sul suolo contaminato dalle temiibili radiazioni sparse tra Russia, Ucraina e Bielorussia. Proprio quest’ultima nazione è la più colpita dagli effetti della contaminazione, con oltre il 70% di suolo affetto dalle conseguenze più gravi. Il 20% del suolo è contaminato dal Cesio137 con picchi che superano il livello delle 40 curie per km quadrato. Questo implica cibo e acqua contaminati di cui si servono milioni di persone. I più colpiti dalle conseguenze tragiche e mortali sono le fasce più deboli in particolar modo i bambini.
Dopo 27 anni dal disastro ambientale ancora si vive in queste condizioni e ad aiutare sono solo alcuni organismi internazionali.
Se vi state domandando chi aiuta in particolar modo i bambini delle zone colpite, la risposta viene anche da noi italiani, in particolare con Lega Ambiente in collaborazione con Weleda. Il progetto Rugiada nel Centro Speranza ha dato una vera e propria chance a centinaia di bambini.
Si tratta di un centro perfettamente ecosostenibile con pannelli solari, raccolta differenziata e compostaggio, produzioni biologiche, dove i bambini di quelle zone possono finalmente mangiare cibi sani e non contaminati, bere acqua pulita, giocare e vivere un periodo sereno lontano dalle radiazioni e dalla povertà, oltre a ricevere delle cure adeguate per le malattie che li affiggono, purtroppo sempre più spesso malattie tragiche.
La struttura si trova tra gli splendidi boschi di Vilejka a circa 80 chilometri di distanza da Minsk.
Purtroppo le strutture di questo tipo sono sempre troppo poche rispetto alla vera richiesta, ma se per curiosità voleste saperne di più, potete visitare il sito solidarietalegambiente.org, dove avrete tutte le info.