Il vantaggio di abitare in un grattacielo? Tantissima luce, aria più pulita, e una vista splendida su Roma. Qui il progetto ha portato in casa anche una veranda bioclimatica e una distribuzione degli ambienti un po’ insolita, oltre che creativa anche molto pratica, insomma, una soluzione per vivere in famiglia.
Si tratta di spazi ben divisi, fatti appositamente per evitare la sovrapposizione di funzioni. Fluidi, aperti, ariosi. Con libera circolarità di sguardi, stanze permeabili e in comunicazione tra loro: probabilmente è la massima aspirazione di ogni architetto. Certamente di ogni persona che voglia fare della propria casa un posto dove dormire, mangiare, lavarsi, e poi leggere, cucinare, ascoltare musica. Giocare e sognare. L’ingresso deve essere un luogo privilegiato, perché lo sguardo può correre attraverso il living per poi tuffarsi sulla vetrata di fondo, in un paesaggio speciale. Ma, varcata la soglia, si possono scegliere due strade divise. C’è quella appena descritta, irresistibile, e un’altra che, piegando a destra, arriva fino alla camera da letto e poi, seguendo il tappeto di luce della veranda, torna in senso antiorario all’ingresso: la circolarità deve essere assoluta. Ma il punto di forza della casa sta anche nella veranda che la percorre in tutta la lunghezza.
A chi abita queste stanze la scelta: usarla come serra bioclimatica, chiudendo la doppia sequenza di vetri, quella più esterna a filo balcone, e quella più interna, per trasformare questo spazio in una vera “orangerie” del microclima idoneo alle coltivazioni più preziose. Immaginatela, con veri alberi a fare da filtro tra le stanze e il cielo. Oppure la si può vivere come vedete: aprendo le porte interne su uno spazio da godere tutto l’anno, quasi un doppio appartamento, attraversato dalla luce di un cielo vicinissimo.