Le esposizioni ai campi elettromagnetici sono un aspetto che merita di essere preso attentamente in considerazione in ambito professionale, soprattutto tenendo conto di tutte le sorgenti di campi elettromagnetici variabili possibili che richiedono delle misurazioni. Sono molti, infatti, gli ambienti professionali che possono contenere apparecchi elettromedicali destinati ad applicazioni con radiazioni elettromagnetiche o che comunque hanno a che fare con la corrente: dai quadri elettrici agli elettrobisturi, dagli apparati ricetrasmittenti ai box dati, dai tomografi per le risonanze magnetiche agli apparecchi per la radarterapia, dagli apparati per la magnetoterapia agli apparecchi per la marconiterapia, senza dimenticare gli stimolatori magnetici transcranici e gli apparecchi elettromedicali che sfruttano sorgenti di radio frequenza con una potenza media sopra i 100mW, le possibilità sono molteplici.
L’azienda Bisecco Elettromedicali, il cui sito Bisecco.net è disponibile in qualunque momento per chi volesse ulteriori informazioni, si occupa proprio di sicurezza degli apparecchi elettromedicali e di verifica degli impianti di messa a terra. Vale la pena di ricordare che i datori di lavoro, per gli impianti elettrici in esercizio, sono obbligati dalla legge a sottoporre tali impianti a verifiche periodiche, in base alle normativa del D. P. R. 462/01. Gli stessi datori di lavoro sono tenuti a classificare i luoghi in cui gli impianti sono installati: una classificazione importante, perché da essa dipende la periodicità dei controlli. In particolare, gli impianti che sono installati in luoghi ordinari devono essere sottoposti a verifiche ogni cinque anni, mentre gli impianti che sono installati in luoghi ad alto rischio in caso di incendio e quelli installati in studi odontoiatrici, istituti di estetica e centri di terapia fisica (in pratica, locali adibiti a uso medico) devono essere sottoposti a verifiche ogni due anni.
Bisecco, poi, è specializzato anche nei controlli di sicurezza degli apparecchi elettromedicali, riferendosi – con tale definizione – a tutti gli apparecchi elettrici che vengono adoperati per compensare menomazioni, lesioni o malattie o per diagnosticare, monitorare o trattare pazienti, il cui utilizzo si basa sul trasferimento di energia verso i pazienti stessi. Può trattarsi di un semplice ablatore di tartaro o di un riunito, così come di un elettrobisturi o di un laser: molto importante, poi, è pensare alla parte applicata, cioè la parte di apparecchio che entra in contatto con il paziente e che, come si può intuire, è una fonte di rischio più elevata, soprattutto a livello di correnti di dispersione.
Sono molte le realtà professionali che sono obbligate dalla legge a procedere a questo tipo di controlli, per garantire non solo l’incolumità dei pazienti, ma anche quella degli operatori che utilizzano ogni giorno le attrezzature in questione: dai laboratori di analisi ai centri estetici, passando per le cliniche private, gli studi dentistici e, più in generale, tutte le strutture sanitarie.